Aumenta il ricorso ai pagamenti cashless

Nel 2025 aumentano le preferenze verso il cashless e, in particolare, le scelte attraverso i canali dei pagamenti con smartphone e P2P (+4,7 p.p.). I giovani e i cittadini del Sud e Isole sono quelli che hanno aumentato di più il ricorso al  cashless nell’ultimo anno (rispettivamente 61,7% e 44,9% vs. 41,1% di media nazionale), mentre oltre 1 cittadino su 2 intende ridurre il ricorso ai contanti nei prossimi anni.

La possibilità di ricorrere al pagamento a rate tramite il Buy Now Pay Later è mediamente apprezzata (3,2 in una scala da 1=min a 6=max) dagli italiani e in particolare tra gli under-30 e nel Sud e Isole. Il Buy Now Pay Later (BNPL) si sta affermando sempre di più come nuova soluzione di pagamento e 2 italiani su 5 vi hanno fatto ricorso nell’ultimo anno. Per 2 italiani su 5 il BNPL rappresenta più del 10% dei propri acquisti online e 1 su 2 ritiene che senza di esso non avrebbe potuto effettuare l’acquisto.





Ostacoli al cashless

Solo  il  4%  degli  esercenti  in  Italia  non  accetta  pagamenti  cashless,  con  le  carte  di pagamento che  si  confermano  la  prima  modalità  cashless per  accettazione  (da  2 esercenti su 5). Oggi, inoltre, per 1 esercente su 2 i pagamenti cashless rappresentano oltre il 50% del fatturatoCirca 1 esercente su 2 ha aumentato l’accettazione dei pagamenti cashless negli ultimi anni, trainata dalla maggiore domanda da parte dei clienti (51% delle risposte), oltre che dalla spinta normativa e dalla sicurezza. Infatti, circa 1 esercente su 2 (il 45%) ritiene di perdere clienti qualora smettesse di accettare pagamenti cashless. Solo per 1 esercente su 4 accettare i pagamenti cashless al di sotto di una determinata soglia di importo è sconveniente. I costi rimangono il principale ostacolo alla diffusione del cashless per 2 esercenti su 5, nonostante rappresentino l’ultima voce di costo per gli esercenti italiani.




Per il terzo anno consecutivo, i rifiuti  di accettazione riportano una riduzione. Se nell’edizione 2023 della survey li aveva subiti il 29,9% dei rispondenti, nella rilevazione 2025 il valore è del 23,2%, più basso di 6,7 punti percentuali. L’analisi delle motivazioni del rifiuto fa emergere – in 3 casi su 5 – il malfunzionamento e/o assenza del POS, con la quota maggiore che si riscontra nel Centro (68,1%) e nel Nord-est (65,1%). Altre motivazioni riguardano la non accettazione  del  circuito,  la  reticenza  della  controparte, la  risibilità dell’importo della transazione, o altre motivazioni.

Malfunzionamento del POS51,70%
Circuiti non accettato13,40%
Reticenza della controparte11,60%
Risibilità dell'importo10,80%
Assenza del POS9%
Altro3,5%



L'impatto ambientale di pagamenti in contante e cashless

Secondo il modello proprietario di TEHA di stima di impatto ambientale dei pagamenti cashless vs. in contanti, in Italia una transazione cashless è il 72% meno inquinante  di una in contanti, abilitando il risparmio di oltre 250 milioni di kg di CO2 tra il 2015 e il 2023.

I più giovani pagano in contanti

L’ultima evidenza emersa riguarda l’analisi delle abitudini di pagamento dei minori di età almeno pari a 14 anni, approfondite con delle domande ad hoc inserite per la prima volta in questa edizione della Survey, che fanno riferimento a membri del nucleo familiare dei rispondenti (pari al 23% del campione).

Con riferimento alle modalità di pagamento utilizzate, emerge come sia il contante – con il 57% - quella a cui si fa più ricorso e, di conseguenza, solo 1 minorenne su 3 fa ricorso ai pagamenti cashless ogni giorno o più volte a settimana, con il “Mai” che arriva fino al 42,5%.

Un minorenne non è economicamente indipendente e, quindi, è il genitore a fornirgli la (o le) modalità di pagamento più adatta e idonea al suo stile di vita. Alla luce di questa premessa, non stupisce dunque che, quando si è chiesto ai rispondenti della Survey quali fossero gli ostacoli principali nel fornire al minore gli strumenti di pagamento digitali, oltre 1 su 2 abbia risposto con il timore di spese eccessive/incontrollate e di possibili frodi.

Contante57,1%
Carte di pagamento16,4%
Pagamenti con smartphone12,0%
Pagamenti P2P/A2A (es. Satispay, BancomatPay3,5%
Pagamenti con wereable (es. smart watch)2,2%
Non so8,9%