A prima vista, carcere e lavoro possono sembrare due dimensioni inconciliabili. Tuttavia, un istituto penitenziario – il cui scopo è quello di avviare un percorso riabilitativo fondato sulla (ri)costruzione di valore, così come previsto dall’articolo 27 della Costituzione, che dichiara che le pene devono sempre tendere alla rieducazione del condannato – non può prescindere dalla disponibilità di lavoro qualificato al proprio interno. In questo senso, instaurare partnership con il mondo privato è un importante mezzo di creazione di collaborazioni – dentro e fuori il mondo del carcere – in grado di portare valore aggiunto a tutti gli attori coinvolti.

Sempre più aziende si interessano alla realizzazione di progettualità innovative nel mondo della riabilitazione penitenziaria, che puntino su qualità e professionalità, andando oltre stereotipi e pregiudizi. In Italia però l’alto tasso di recidività, i pochi corsi di formazione attivati, la scarsa partecipazione dei detenuti in proporzione al totale, e il marginale coinvolgimento delle imprese ostacolano questo percorso.

119%

TASSO DI
SOVRAFFOLLAMENTO
MEDIO REALE DELLE
CARCERI

62%

TASSO DI
RECIDIVITÀ IN ITALIA

1%

DETENUTI LAVORATORI
IMPIEGATI
DA IMPRESE PRIVATE

L’Osservatorio TEHA Club sulle partnership pubblico-private è stato lanciato nel febbraio 2021 e ogni anno porta avanti l'impegno di studio, monitoraggio e sensibilizzazione sulla necessità di potenziamento della funzione rieducativa del carcere attraverso partnership con le imprese.


TEHA Club – nella sua missione di contribuire al progresso socio-economico e di rappresentare le eccellenze del Sistema Paese e del Sistema Imprese che lo compongono – si è reso disponibile a creare momenti di confronto su questo tema per favorire il monitoraggio continuo e la sensibilizzazione del mondo imprenditoriale, con l’obiettivo di promuovere collaborazioni che siano virtuose, benefiche per la comunità e coerenti con le esigenze del mercato.
Valerio De Molli, CEO e Managing Partner di TEHA

Partnership Pubblico-Privato: l’impatto positivo per comunità e aziende

Nella foto, il TEHA Club di febbraio 2024 con Andrea Ostellari, Sottosegretario al Ministero della Giustizia

Il valore aggiunto del lavoro in carcere è triplice: per i detenuti, per la società e per le imprese

PERSONE DETENUTE
  • Qualificazione professionale
  • Impiego positivo del tempo della detenzione
  • Maturazione di un reddito da lavoro
  • Supporto alle famiglie all'esterno, trasformandosi da costo a risorsa
  • Accrescimento dell'autostima legata alla possibilità di esercitare un ruolo positivo nella società
  • Pratica di relazioni positive con colleghi di lavoro. Scoprire e/o consolidare una cultura del lavoro legata al perseguimento di un obiettivo

STATO E COLLETTIVITÀ
  • Valorizzazione del capitale umano, riducendo i divari e le diversità
  • Riparazione del danno e risarcimento alla vittima di reato (parti civili)
  • Riduzione della recidività e maggiore sicurezza sociale
  • Maggiore vivibilità degli istituti e miglioramento delle condizioni di lavoro della Polizia Penitenziaria
  • Copertura dei costi di mantenimento (circa € 112 mensili)

SISTEMA DELLE IMPRESE
  • Possibilità di collaborare con persone motivate
  • Accesso a servizi caratterizzati da un rapporto qualità/prezzo competitivo
  • Possibilità di generare un impatto sociale rilevante associato alle attività dell'azienda
  • Valorizzazione sul piano della comunicazione dell'impegno promosso in attività CSR
  • Fidelizzazione del personale interno alle imprese
  • Possibile fruizione di incentivi fiscali

Lavoro come leva di reinserimento sociale

Nella foto, il TEHA Club di febbraio 2025

ESEMPI DALLE IMPRESE

Luca Spada (EOLO), ha illustrato il modello vincente della collaborazione con la Cooperativa Sociale bee.4 altre menti, che nel 2025 ha inserito 47 detenuti nel ciclo produttivo aziendale. Anche Alicia Matilda Lubrani (Axpo Italia) e Donata Dallavo (Dolomiti Energia) hanno sottolineato il valore strategico delle partnership pubblico-private per l’inclusione e la responsabilità sociale.


ESEMPI DAL SISTEMA PENITENZIARIO

Giorgio Leggieri (Direttore del Carcere di Bollate), ha evidenziato l’importanza di un approccio sistemico per il successo dei percorsi lavorativi. Giuseppe Cantatore (bee.4) ha sottolineato la necessità di metriche comuni per misurare il reale impatto socioeconomico. Rosalia Marino (Casa di Reclusione di Vigevano), ha raccontato il successo dell’implementazione di un call center interno operativo da settembre 2024.

40%

DETENUTI CON
TITOLI DI STUDIO
PARI O INFERIORI
ALLA SCUOLA MEDIA

44

ATENEI
CHE COLLABORANO CON
ISTITUTI PENITENZIARI

1.439

DETENUTI ISCRITTI
A CORSI UNIVERSITARI
(A.A. 2022-23)
L'approfondimento condotto per il CNEL, presentato a Roma il 16 aprile 2024, concorre all'approvazione, il 19 marzo 2024, dell’istituzione di un Segretariato permanente per l’inclusione economica, sociale e lavorativa delle persone private della libertà personale "con la finalità di promuovere e favorire la cooperazione interistituzionale e settorializzata per facilitare il funzionamento del sistema di governance istituzionale e la necessaria, costante e reciproca interazione con le forze sociali, economiche e del lavoro per incrementare l’occupabilità dei detenuti e ridurre drasticamente la recidiva".


TEHA e Bee4: detenuti lavoratori al carcere di Bollate

TEHA Group ha stretto una partnership con Bee4, impresa sociale nata per rispondere in modo serio e concreto alla richiesta di lavoro qualificato proveniente dalle persone che vivono parentesi della loro vita all’interno di luoghi di pena. Lo scopo principale della partnership è spingere la società civile e il mondo imprenditoriale a considerare l'assunzione di carcerati che hanno svolto questo percorso rieducativo un investimento economico proficuo per tutti: per le persone, per lo Stato e la collettività, e per le imprese.

Attraverso l'associazione non profit di TEHA, DOT – Do One Thing, abbiamo assunto a tempo pieno due persone detenute nel carcere di Bollate e promosso programmi formativi all’interno dell’istituto. Inoltre, abbiamo attivato un’iniziativa per raccontare – attraverso fotografie e video a cura di Walter Meregalli – come il lavoro sia determinante per il percorso di riabilitazione dei detenuti: "La dignità dentro".

Voci dal carcere di Bollate