07 Settembre 2024

Il nuovo nucleare in Italia per i cittadini e le imprese

In un contesto che vede un crescente fabbisogno di energia elettrica decarbonizzata, il nuovo nucleare si propone come soluzione chiave – in ottica complementare con le rinnovabili – per il raggiungimento degli obiettivi di neutralità climatica, per il rafforzamento della sicurezza energetica del Paese e per la competitività del sistema-Paese. In grado di garantire una fornitura programmabile, modulabile e a costo fisso, il nuovo nucleare agisce da “stabilizzatore sistemico”, abilitando una produzione elettrica decarbonizzata e tecnologicamente indipendente dall’estero, che offre all’Italia e all’Europa l’occasione strategica – se colta da subito - per raccogliersi intorno a un piano industriale e di sviluppo comune, capace di accrescere il proprio Prodotto Interno Lordo.

Design modulare semplificato, sicurezza rafforzata, capacità di combinare produzione elettrica, calore per usi industriali e idrogeno, flessibilità e limitato consumo idrico e di suolo sono alcune delle caratteristiche peculiari che rendono il nuovo nucleare – costituito da Small Modular Reactor (SMR) e Advanced Modular Reactor (AMR) – la soluzione ottimale per sostenere il percorso di decarbonizzazione. Essendo una tecnologia complementare alle rinnovabili, permette di ottimizzare i costi di sistema ed assicurare un prezzo competitivo per i clienti finali, in particolare quelli energivori.

È quanto emerge dallo Studio “Il nuovo nucleare in Italia per i cittadini e le imprese: il ruolo per la decarbonizzazione, la sicurezza energetica e la competitività”, realizzato da Edison, Ansaldo Nucleare e TEHA Group e anticipato nell’ambito della 50^ edizione  del Forum “Lo Scenario di oggi e di domani per le strategie competitive” di TEHA, in una conferenza stampa cui hanno preso parte Valerio De Molli, Managing Partner e CEO di The European House – Ambrosetti e TEHA Group, Nicola Monti, Amministratore Delegato di Edison, Daniela Gentile, Amministratore Delegato di Ansaldo Nucleare, e Ferruccio Resta, Professore del Politecnico di Milano; Presidente della Fondazione Politecnico di Milano; Presidente della Fondazione Bruno Kessler; Presidente del Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile e componente dell’Advisory Board che ha supervisionato lo sviluppo della ricerca. 




Lo sviluppo tecnologico del nuovo nucleare si inserisce in un contesto energetico in cui l’energia nucleare continua ad avere un ruolo cruciale e vive oggi una fase di espansione a livello mondiale, con 61 progetti di nuovi reattori in fase di costruzione. La produzione nucleare ha storicamente fornito una quota significativa dell'energia elettrica mondiale (in media 12,5% del totale negli ultimi 50 anni) e, sebbene l'Europa abbia ridotto la propria incidenza sul totale globale, l’energia nucleare resta oggi la 1° fonte di generazione elettrica in Unione Europea (22% del totale). 

In un contesto di forte competizione internazionale, l’Europa sta adottando misure concrete per promuovere lo sviluppo del nuovo nucleare, che è stato infatti inserito tra le tecnologie chiave per la transizione nel Net Zero Industry Act. A marzo 2024 è stata inoltre lanciata l’European Industrial Alliance sugli SMR – a cui anche l’Italia ha aderito – che mira a promuovere un programma europeo comune e creare le migliori condizioni per la diffusione degli SMR in tutta l’Unione Europea. 

Lo Studio identifica le caratteristiche distintive che stanno alla base del cambio di paradigma abilitato del nuovo nucleare e che potranno trovare applicazione con il dispiegamento dei primi SMR già all’inizio del prossimo decennio. Si tratta nello specifico di:

  • modularità che abilita una riduzione dei tempi di costruzione
  • migliore finanziabilità grazie ai minori costi finanziari e di capitale
  • sicurezza rafforzata grazie a sistemi di sicurezza passiva
  • flessibilità nella scelta del sito limitato consumo idrico e del suolo
  • capacità di combinare la produzione elettrica con il calore per usi industriali e l’idrogeno
  • riduzione dei rifiuti nucleari prodotti.

Inoltre, delinea le leve di sviluppo ed i fattori abilitanti del nuovo nucleare in Italia al fine di massimizzare i benefici per gli utenti finali e il sistema-Paese e valorizzare le competenze della filiera industriale e della ricerca.

Leve di sviluppo:

  • Supply chain e competenze, intesa come l’elaborazione un piano industriale con una visione a medio-lungo termine per sostenere lo sviluppo della filiera industriale italiana, introducendo meccanismi di supporto agli investimenti delle aziende per stimolare l’innovazione industriale e accrescere la capacità produttiva.
  • Definizione di un piano di sviluppo delle competenze con una visione estesa a tutte le figure professionali necessarie per un programma nucleare.
  • Modalità di finanziamento, declinate in garanzie sui prestiti e meccanismi stabili dei prezzi di vendita dell’energia nucleare a medio-lungo termine.
  • Licensing e permitting, inteso come i) l’avvio di processi congiunti tra le Autorità Nucleari di diversi Stati europei per armonizzare gli standard e le pratiche europee, portando a standardizzare i requisiti di sicurezza, abilitando economie di serie e massimizzando i benefici del nuovo nucleare (sia in termini di tempo che di costi); ii) l’adesione alle Joint Early Reviews, che consenta all’Italia di contribuire alla creazione di un framework europeo comune di pre-licensing finalizzato a ridurre i tempi di realizzazione delle opere; iii) l’inserimento dei progetti del nuovo nucleare tra le opere prioritarie e strategiche per il Paese per velocizzarne la messa a terra, anche attraverso un modello efficiente di partenariato pubblico-privato. 


Fattori abilitanti:

  • Stabilire un framework regolatorio, che prevede l’istituzione di una NEPIO (Nuclear Energy Program Implementing Organization) con il compito di valutare lo stato delle infrastrutture di base necessarie per un programma nucleare nazionale e fornire al Governo le indicazioni necessarie per il loro completo sviluppo e operatività
  • Realizzare il Deposito Unico Nazionale per lo stoccaggio e lo smaltimento dei rifiuti radioattivi prevedendo incentivi e misure di valorizzazione per il territorio ospitante il futuro Deposito.
  • Sviluppare la cultura del consenso con un programma di comunicazione per i cittadini sugli impatti e i benefici per i territori che derivano dalla costruzione di impianti nucleari e le differenze esistenti tra nuovo nucleare e nucleare della generazione precedente. 


“L'Europa e l'Italia si trovano oggi in un momento decisivo per il futuro energetico, in cui le decisioni sulle politiche da implementare per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione al 2050 determineranno non solo la rapidità con cui questi obiettivi verranno raggiunti, ma anche la competitività della nostra economia e la sicurezza strategica del Paese.” ha commentato Valerio De Molli, Managing Partner e CEO di The European House – Ambrosetti e TEHA Group. “In questa congiuntura storica, lo sviluppo del nuovo nucleare porta con sé molteplici caratteristiche peculiari rispetto alla tecnologia tradizionale che si rivelano particolarmente funzionali per il raggiungimento dei target di decarbonizzazione al 2050 in una logica di integrazione ottimale con lo sviluppo delle rinnovabili. Il tutto, inoltre, valorizzando una filiera industriale su cui l’Italia può vantare eccellenze assolute e che potrebbe mobilitare fino a 50 miliardi di euro di valore aggiunto grazie allo sviluppo del nuovo nucleare in Italia”.


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