04 Settembre 2021
Release 2.0
La crisi pandemica COVID-19 ha inferto un colpo senza precedenti all’economia europea: il crollo del PIL (-6,5%) è superiore a quanto sperimentato durante e dopo la Crisi del 2009. Fin dall’inizio della crisi economica la Commissione Europea si è attivata, per fornire strumenti di supporto agli Stati Membri, finalizzati all’emergenza – nell’immediato – della situazione di criticità. In aggiunta a questi strumenti la Commissione ha ideato Next Generation EU, un piano di medio periodo (2021-2026) che, tramite l’erogazione di finanziamenti agli Stati Membri, mira a supportare e stimolare la ripresa. Sarebbe tuttavia limitante ritenere che l’obiettivo di Next Generation EU sia il mero supporto alla ripartenza: le tempistiche (gli effetti inizieranno a manifestarsi dal 2022) e il disegno complessivo rendono questo strumento ben più di un’iniezione di liquidità.
Next Generation EU è uno strumento, a tutti gli effetti, di politica industriale: incentiva il riassetto di alcune catene del valore strategiche (automotive, idrogeno, …), mira a contrastare alcuni fenomeni strutturali delle economie europee (PMI sottodimensionate, scarsi investimenti in Ricerca e Sviluppo, …), promuove la transizione verso un’economia più verde e più digitale. In aggiunta, molti dei Piani Nazionali recepiscono le indicazioni date dalla Commissione Europea, negli anni passati, nelle Country Specific Recommendations: problemi strutturali delle economie, di lungo periodo, non affrontati in passato per indisponibilità di finanziamenti o mancanza di volontà politica.
In sintesi: Next Generation EU potrebbe incidere significativamente sul tessuto socio-economico continentale, e non solo per la sua imponente dotazione finanziaria, ma per tutto il cambiamento di visione che ad esso si accompagna. La sfida è, per ogni Paese – ma soprattutto per l’Italia, che con 191,5 miliardi di Euro è il principale beneficiario della misura – riuscire ad implementare efficacemente i Piani Nazionali, in maniera tale che incidano non solo nel breve periodo, ma che riescano a trasformare i sistemi economici.
Per riflettere su questi temi, The European House – Ambrosetti ha costituito, nell’ambito delle attività di Ambrosetti Club, un Osservatorio Next Generation EU che nel 2021 ha prodotto il paper "Osservatorio Next Generation EU Release 2.0: una (potenziale) leva per il rilancio del Paese". Il primo paper, "Osservatorio Next Generation EU - Release 1.0", è stato presentato nel corso del Workshop Finanza 2021 di The European House – Ambrosetti.
Nel corso della stesura dello studio, The European House – Ambrosetti ha potuto beneficiare dei preziosi contributi di Flavio Padrini (Direttore del servizio di finanza pubblica, Ufficio Parlamentare di Bilancio), Pier Carlo Padoan (Presidente designato Unicredit, già Ministro dell’Economia) e Andrea Roventini (Professore ordinario, Scuola Superiore Sant’Anna).