06 Settembre 2024
L’Italia è una potenza turistica globale, avendo contato nel 2023 oltre 134 milioni di arrivi e 451 milioni di pernottamenti, con i turisti internazionali (52,4% del totale) che hanno superato i visitatori nazionali. La ricca storia di emigrazione dell’Italia ha generato una vasta diaspora, con una stima di 80 milioni di discendenti italiani nel mondo, come effetto di due grandi ondate di emigrazione.
La diaspora offre un’opportunità significativa per il “turismo delle radici”, un settore in crescita in cui i discendenti visitano la loro patria di origine. Il turismo delle radici rappresenta circa il 15% delle presenze turistiche totali in Italia, con un mercato potenziale proveniente principalmente da Brasile, Argentina e Stati Uniti. Il 97,3% degli intervistati tra gli oriundi italiani ha espresso il forte desiderio di visitare l’Italia per entrare in contatto con il proprio patrimonio di origine: i turisti delle radici tendono a rimanere più a lungo (in media 9,8 giorni rispetto ai 6,8 giorni dei visitatori internazionali che pernottano), contribuendo alle economie locali, soprattutto nelle regioni meno conosciute. Questa rappresenta un’opportunità economica significativa per l’Italia, con un impatto potenziale di 65 miliardi di euro di spesa diretta e fino a 141 miliardi di euro se si considera il moltiplicatore economico del turismo.
Questi dati emergono dal lavoro di analisi riassunto nel Position Paper “La diaspora come ritorno a casa. Massimizzare l’impatto socio-economico per l’Italia e le sue comunità transfrontaliere dal turismo alla ricerca delle proprie origini” è stato presentato in occasione del primo giorno dei lavori del Forum “Lo scenario di oggi e di domani per le strategie competitive” a Villa d’Este di Cernobbio (6 settembre 2024), durante la sessione in cui è intervenuto Antonio Tajani, Vice Presidente del Consiglio dei Ministri e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale del Governo italiano) e moderata da Ferruccio de Bortoli (Editorialista del Corriere della Sera).
Il Position Paper, realizzato in collaborazione con la National Italian American Foundation (NIAF), approfondisce anche le esperienze di successo e le politiche adottate dall'Italia e da altri Paesi, europei ed extraeuropei, che sono intervenuti per rafforzare il legame con le comunità di emigrati all'estero nella direzione di un “ritorno a casa” e di una riconnessione con le aree locali di origine dei propri antenati. Vengono inoltre proposte alcune aree di intervento per l’Italia per valorizzare questa diffusione del “patrimonio” nel mondo, un portafoglio di proposte d’azione suddivise in 6 macro-ambiti:
- governance e strategia nazionale sul turismo delle radici
- doppia cittadinanza per gli oriundi italiani
- campagne di comunicazione e sensibilizzazione
- valorizzazione della dimensione territoriale e culturale
- avvio di iniziative per la mappatura dei discendenti per gli oriundi italiani
- finanziamento delle comunità italiane all’estero e dei territori della diaspora italiana
"Il turismo delle radici può anche svolgere un ruolo cruciale nel ridurre la stagionalità del turismo in Italia. Aggiungendo solo il 2% dei potenziali turisti delle radici durante la bassa stagione (da gennaio a giugno e da settembre a dicembre), si potrebbe ottenere un flusso di visitatori più costante durante tutto l’anno. Questa forma di turismo non solo offre notevoli vantaggi economici, ma contribuisce anche a un settore turistico più sostenibile e stabile, distribuendo i flussi turistici in modo più uniforme durante tutto l’anno”, ha commentato Lorenzo Tavazzi, Senior Partner di The European House - Ambrosetti e Responsabile dello Sviluppo Internazionale e Board Member di TEHA Group
“Abbiamo individuato sei aree prioritarie per attrarre le comunità transfrontaliere al fine di sfruttare appieno il potenziale del turismo delle radici in Italia e definire una strategia coesa e a lungo termine che faccia leva su tutto il potenziale del turismo delle radici: in particolare, la definizione di un comitato direttivo multi-ministeriale, che coinvolga i ministeri chiave - tra cui gli Affari Esteri, il Turismo e la Cultura - dovrebbe essere istituito per sviluppare una strategia nazionale completa per il turismo delle radici. Il riconoscimento della doppia cittadinanza e meccanismi di finanziamento strutturati per le associazioni italiane all'estero sono poi la pietra angolare di una strategia efficace per connettersi con le comunità della diaspora” ha aggiunto Valerio De Molli, CEO e Managing Partner di The European House - Ambrosetti e TEHA Group
Scarica il Position Paper (in inglese)
Scarica l'Executive Summary (in italiano)
Scarica il comunicato stampa (6 settembre 2024)
Aggiornamento del 26 ottobre 2024
I principali risultati del Paper sono stati successivamente presentati da Lorenzo Tavazzi e Valerio De Molli anche nell'ambito del 49° NIAF Gala a Washington D.C. (26 ottobre 2024).
Scarica la presentazione di Valerio De Molli e Lorenzo Tavazzi al NIAF Gala