05 Aprile 2024
I rappresentanti della business community partecipanti a Cernobbio alla 35^ edizione del Workshop annuale: "Lo scenario dell’Economia e della Finanza" sono stati chiamati a esprimere la propria opinione sui rischi per gli investimenti.
Il primo quesito del secondo televoto ha sondato i fattori che possono impattare negativamente sul business nel 2024. Secondo la platea, ai primi quattro posti si collocano: l’aumento dei prezzi delle materie prime, dell’energia e della logistica (24,9%), i tassi di interesse elevati (17,8%), le tensioni nel Mar Rosso e il conflitto in Medio Oriente (11,8%) e l’esito delle elezioni statunitensi (11,2%).
Pari merito, al quinto posto con il 7,7%, il protrarsi del conflitto russo-ucraino e le minacce cibernetiche e l’uso distorto dell’intelligenza artificiale.
Seguono, entrambi al sesto posto con il 6,5%, le dinamiche del cambiamento climatico e l’esito delle elezioni europee. Fanalino di coda, il rallentamento dell’economia cinese, che secondo i partecipanti avrà minor impatto negativo sul business.
Il sondaggio ha inoltre raccolto le previsioni dei presenti in merito a quanto gli scenari attuali influenzeranno gli investimenti delle aziende. La metà della platea (il 50,7%) prevede una continuità. Mentre il 22,1% ritiene che il contesto attuale possa influenzare i futuri investimenti fino a oltre il 10% in più. Il 20,8% crede invece che lo scenario attuale possa impattare fino al 10% in meno.
La platea è stata chiamata a esprimersi anche su come modificherebbe gli investimenti della propria impresa in caso di calo rapido dei tassi di interesse nel corso del 2024. La metà (52,1%) dei presenti ha dichiarato di poter mantenere lo stesso livello di investimento attuale. Mentre il 23,3% ipotizza modifiche degli investimenti fino a oltre il 10% in più. L’11%, invece, ritiene di poter modificare gli investimenti in una percentuale tra il 10 e il 20% in più.
In termini di aree geografiche, quasi la metà dei partecipanti (48,1%) intende investire in Italia nel 2024 (in linea con il 48,2% dell’anno precedente). Al secondo posto, con il 19%, si colloca l’Europa, mentre al terzo posto, il Nord America con il 17,7%. Seguono, a parimerito, Asia/Oceania e Medio Oriente, con il 5,1% (entrambi in crescita rispetto al 3,6% dell’anno scorso). Si affacciano nel mirino delle possibili destinazioni per gli investimenti il Sud America con il 2,5% e l’Africa con l’1,3%.
Infine, la platea si è espressa sull’impatto di un’eventuale seconda presidenza di Donald Trump sulla propria attività. Preoccupazione da parte del 40,9% dei rispondenti, contro un 16,9% che reputa che un altro mandato di Trump possa influire positivamente. Nessun impatto invece per circa un quarto (23,9%) dei presenti.