La necessità di contenere il cambiamento climatico e le conseguenze del conflitto tra Russia e Ucraina rendono la transizione energetica una delle principali sfide che i Paesi europei si trovano oggi ad affrontare. In questo scenario, la Commissione Europea ha rivisto al rialzo i propri target al 2030 per sviluppo di rinnovabili, efficienza energetica e contenimento delle emissioni.

Per accelerare il percorso di decarbonizzazione, l’UE prevede un contributo significativo da parte delle imprese. In particolare, industria manifatturiera e il terziario sono previste avere, al 2030, una riduzione delle GHG, rispettivamente, del 61% e del 44% rispetto ai livelli registrati nel 2005. 


Industria manifatturiera 
Settore terziario
Nonostante sia il settore che ha visto la maggiore riduzione di emissioni di gas a effetto serra in Italia tra il 1990 e il 2021, circa un quinto delle emissioni e dei consumi di energia finali italiani sono legati a questo settore che è oggi più che mai decisivo nel processo di decarbonizzazione.
Il terziario contribuisce al 6% delle GHG in Italia e rappresenta il 15% dei consumi energetici finali. A differenza dell’industria manifatturiera, non ha ancora avviato un percorso di disaccoppiamento tra intensità energetica e creazione di valore aggiunto e ha registrato la minore riduzione di emissioni di gas serra (-9% dal 2009 a oggi vs. -16% della manifattura).


Lo Studio Strategico

Un'analisi approfondita è stata realizzata da The European House - Ambrosetti nell'ambito dello Studio Strategico "Il ruolo delle soluzioni energetiche integrate per la competitività delle imprese italiane", realizzato per Edison Next.

I suoi obiettivi:

  • qualificare il ruolo e la centralità delle imprese, con un focus sull’industria manifatturiera, sull’energivora e sul settore dei servizi per il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione del Paese alla luce delle politiche a livello europeo e italiano in evoluzione
  • identificare e analizzare le soluzioni energetiche integrate che consentono di massimizzare il bilanciamento tra gli obiettivi di decarbonizzazione e quelli di competitività delle imprese
  • approfondire la consapevolezza di queste soluzioni nelle principali realtà produttive del Paese identificando gli approcci operativi, i limiti attuali e le opportunità di sviluppo
  • fornire ai policy maker degli elementi di indirizzo per ottimizzare le scelte strategiche ed operative sui temi in oggetto, quantificando i benefici associati.


Un'anteprima dei risultati è stata presentata il 18 gennaio 2024Villa Necchi Campiglio, dimora storica del FAI nel cuore di Milano, in occasione di un evento sulla decarbonizzazione e la competitività delle imprese italiane, a cui hanno partecipato alcuni dei rappresentanti delle maggiori aziende del tessuto industriale italiano. L’incontro è stato un’importante tappa di un percorso iniziato nel 2023 con TEHA, che ha coinvolto più di 800 aziende con l’obiettivo di identificare il ruolo che le soluzioni energetiche integrate possono giocare per la competitività delle aziende italiane nell’ambito della transizione energetica del Paese.

Durante il confronto, moderato da Silvia Berzoni (Chief Editor Class CNBC), sono intervenuti Nicola Monti (Amministratore Delegato di Edison), Alessandro Spada (Presidente di Assolombarda), Lorenzo Tavazzi (Senior Partner di TEHA), Marco Fortis (Direttore e Vicepresidente di Fondazione Edison), Antonio Gozzi (Presidente di Federacciai), Lorenzo Bottinelli (Presidente di Federchimica-Plastics Europe Italia), Giovanni Pasini (Consigliere Delegato Feralpi Holding), Federico Curioni (Consigliere Delegato Gruppo Concorde S.p.A.), Matteo De Tomasi (CEO & Commercial Director di Michelin Italia) e Giovanni Brianza (CEO di Edison Next).



La Survey di TEHA

Secondo la survey di The European House - Ambrosetti alle imprese italiane, che ha raggiunto 425 imprese manifatturiere rappresentative del sistema produttivo italiano, il 64% delle aziende ha una buona conoscenza degli obiettivi legati alla decarbonizzazione, ma solo il 26% ritiene di poter contribuire attivamente ai processi in atto. In particolare, circa un terzo delle imprese energivore giudica troppo ambiziosi i target europei di decarbonizzazione al 2030 e fino all’80% delle imprese manifatturiere lamenta una limitata disponibilità di incentivi per la transizione energetica.

Il quadro della situazione è complesso e sfaccettato: per 4 imprese su 10 l’adozione di soluzioni energetiche integrate rappresenta un’opportunità di crescita del loro business e una scelta strategica legata agli obiettivi del piano industriale. Tuttavia, manca una consapevolezza diffusa rispetto alle soluzioni energetiche per le industrie energivore, a partire dallo sviluppo di business case legati a idrogeno ed elettrificazione dei consumi energetici.



I 5 messaggi chiave dello Studio

L'Italia è in ritardo rispetto ai target di decarbonizzazione al 2030 di manifattura e servizi

Industria e servizi sono centrali per la decarbonizzazione e l’industria energivora vale il 70% delle emissioni GHG e dei consumi energetici industriali italiani. Con il trend degli ultimi 10 anni, al 2030 la manifattura e i servizi in Italia registreranno complessivamente un gap di 14 Mton di CO2-eq, pari al 14% delle emissioni complessive, e non riusciranno a raggiungere i target del -61% (per manifattura) e -44% (per terziario) rispetto ai valori del 2005.

Tra le aziende c’è già oggi una buona consapevolezza sui target di decarbonizzazione, anche se c’è una limitata percezione rispetto al contributo del proprio settore per la transizione energetica

Dalla survey alle aziende italiane, emerge già oggi una buona consapevolezza rispetto ai target di decarbonizzazione (il 64% delle aziende manifatturiere e il 76% di quelle dei servizi sono a conoscenza dei target europei). Tuttavia, solo il 26% delle aziende manifatturiere e solo il 36% delle aziende dei servizi ritiene di poter contribuire attivamente alla transizione energetica, con il 40% delle aziende che non ha compiuto una riduzione dei propri consumi energetici negli ultimi 20 anni

Gli investimenti aziendali sono concentrati sull'efficientamento energetico

Più della metà delle imprese prevede di investire fino al 5% del proprio budget per la decarbonizzazione e un quarto delle imprese prevede di investire fino al 10%. Tuttavia, ad oggi le imprese italiane dell’industria manifatturiera e dei servizi hanno concentrato i propri investimenti sull’efficientamento energetico (>80%), anziché adottare un approccio integrato di soluzioni energetiche, che può garantire una decarbonizzazione più efficiente.